L’attività di riabilitazione per i soggetti con Disabilità intellettiva ha molteplici sfaccettature, legate alla complessità della diagnosi e dei possibili deficit nel funzionamento del bambino o del ragazzo. In senso ampio, l’intervento a favore delle persone con Disabilità intellettiva deve essere multidisciplinare e coinvolgere tutte le agenzie formative-educative all’interno del quale è inserita la persona. Nell’Unità clinica di Riabilitazione dell’ICI, per i bambini e i ragazzi con Disabilità intellettiva si implementano percorsi finalizzati al potenziamento delle competenze cognitive e delle competenze linguistiche e comunicative. Per una presa in carico globale riferimento all’équipe dell’unità clinica di neuroriabilitazione.

Cosa si intende per Disabilità intellettiva e quali elementi la caratterizzano?

La Disabilità intellettiva, o anche Disturbo dello sviluppo intellettivo, viene descritta dalla presenza di un deficit nelle capacità mentali generali, con un funzionamento adattivo quotidiano compromesso rispetto a quanto tipicamente atteso. Nel bambino o nel ragazzo con Disabilità intellettiva si riscontrano significative difficoltà nel ragionamento, nel problem solving, nel pensiero astratto e nelle capacità di giudizio: alla base vengono rilevate compromissioni delle funzioni di comprensione verbale, memoria di lavoro, ragionamento percettivo e quantitativo e pensiero astratto. Tali difficoltà comportano ripercussioni sulle capacità del bambino o del ragazzo ad adattarsi alle richieste degli ambienti di vita, evidenziando quindi difficoltà rispetto agli standard attesi di autonomia personale e di responsabilità sociale.

Sintomatologia

La sintomatologia può essere molto diversa da persona a persona, anche perché si identificano almeno quattro livelli di gravità (lieve, moderata, grave, estrema) i quali vanno analizzati a tre livelli (ambito sociale, ambito concettuale, ambito pratico). Per ciò che concerne i pazienti presi in carico dall’Unità clinica di riabilitazione, si osserva una prevalenza di Disabilità intellettive di grado lieve o moderato, in cui si evidenzia una compromissione in ambito concettuale che si esprime particolarmente a scuola, sia dal punto di vista didattico (difficoltà generalizzate in tutti gli ambiti di apprendimento), sia dal punto di vista relazionale (difficoltà ad entrare in comunicazione efficacemente con i pari o i compagni di classe).

Con quali modalità si svolge il trattamento per le persone con Disabilità intellettiva?

Si propongono generalmente cicli semestrali con obiettivi a breve, medio e lungo termine definiti sulla base della valutazione, della successiva diagnosi e dello specifico periodo di scolarizzazione del paziente. Gli interventi possono essere divisi in due grandi gruppi.

1) Potenziamento delle capacità cognitive

I percorsi di potenziamento delle capacità cognitive prevedono attività brevi, ma numerose, che vengono presentate in modo esaustivo, favorendo il contatto esperienziale con il materiale. Esse devono avere una caratteristica essenziale: devono rappresentare una “sfida ottimale” e motivante per il bambino o per il ragazzo, e devono favorire sia un approccio metodico, sia un atteggiamento attribuzionale che valorizzi il ruolo dell’impegno. Favorendo l’uso di autoistruzioni verbali, basate su brevi espressioni che sintetizzino strategie di ragionamento, si favorisce anche la presa di coscienza di come si sta operando. Il potenziamento delle capacità cognitive quindi ha come obiettivo sia accrescere le conoscenze su come funziona la mente, sia permettere un vero e proprio esercizio nell’uso di strategie di controllo, soprattutto quelle tipiche della memoria di lavoro (al livello di intensità di controllo adeguato per l’individuo). Sostanzialmente, si attuano training che combinano attività volte alla conoscenza di come funziona la mente, con attività di esercizio di strategie di memoria e di strategie per la focalizzazione dell’attenzione su compiti specifici.