Problematiche dell’adolescenza

Problematiche dell'Adolescenza

Che cos’è l’adolescenza? Da sempre viene definita come un periodo di crisi e trasformazioni, di rabbie e proteste, di voler essere grandi e indipendenti, ma con atteggiamenti che mostrano ancora la necessità di ritornare piccoli.

Il corpo inizia la sua evoluzione di cambiamento, il pensiero si modifica, le relazioni sociali diventano sempre più importanti e sempre più ricche di eventi belli e brutti. I ragazzi/e si trovano coinvolti in tutto questo, spesso non avendo i giusti strumenti per affrontare i cambiamenti e il genitore che assiste, può non trovare semplice la gestione e l’accoglienza degli eventi. Ogni adolescente vive questo passaggio da bambino, a ragazzo, a giovane adulto; molti riescono a trovare un equilibrio e una loro modalità di conduzione di tale modifiche, ma in molti casi questo passaggio rischia di portare una forte crisi che può manifestarsi con comportamenti che mettono a rischio la propria salute o la propria vita, e proprio qui siamo davanti a un meccanismo che non riesce a passare attraverso il pensiero e non riesce ad essere comunicato in altro modo se non con l’azione pericolosa.

Nei casi gravi vediamo:

    • farsi del male (per esempio tagliandosi con una lametta);

    • tentare di togliersi la vita;

    • utilizzare in maniera sistematica l’alcol come modalità per divertirsi o rilassarsi;

    • utilizzare la violenza e cercare lo scontro fisico;

    • utilizzare, saltuariamente o sistematicamente, sostanze stupefacenti.

    • selettività e comportamenti alimentari a rischio

    • chiusura sociale

    • irrigidimento su determinati comportamenti

    • crisi di rabbia ingiustificate

    • depressione

    • disturbi d’ansia e dell’umore

    • sensazione di vuoto interiore

    • difficoltà ad emanciparsi dai genitori

Nei casi meno gravi l’adolescente mostra degli atteggiamenti, volti a manifestare un forte disagio come: mal di testa; insonnia; mal di pancia con vomito o nausea; richiesta di uscite anticipate da scuola; paura o ansia per interrogazioni o compiti in classe; una resistenza a prendersi delle responsabilità; ripetute assenza; svogliatezza nell’interazione con l’altro sesso; abbandono degli sport; cercare aiuto nei pari quando necessario; rivolgersi all’adulto quando da soli non è possibile affrontare il problema; aggressività nei confronti dei compagni di classe e/o degli insegnanti, degli amici o adulti di riferimento; tendenza al mutismo e al ritiro in sé stessi quando si è con il gruppo.

Ricordiamoci però che quando un ragazzo/a entra nella fase dell’adolescenza un genitore può pensare di non riconoscere in quell’individuo ribelle o silenzioso il bambino/a che ha cresciuto con amore, con dei principi e valori, può pensare di aver sbagliato qualcosa ma non è così, ribadiamo, infatti, che la sfida contro l’autorità è un comportamento normale e sanissimo poiché l’adolescente la vive come la possibilità di mettersi alla stessa altezza del genitore e di cominciare a vederlo come un normalissimo essere umano con i suoi pregi e difetti, cercando di acquisire autonomia e consapevolezza di sé stesso nel mondo dei grandi.

Nel caso in cui la famiglia o l’adolescente sente il bisogno di essere supportato e aiutato nel difficile passaggio da bambino, ragazzo, adulto, si attiva l’intervento psicoterapeutico che prevede inizialmente un incontro di valutazione con i soli genitori per dare modo al terapeuta di comprendere lo schema familiare, le dinamiche e le relazioni all’interno del nucleo. Dopo questo primo colloquio ci sarà un incontro familiare al quale seguirà una restituzione dove si presenterà la procedura che può essere, una psicoterapia del ragazzo, un sostegno per i genitori, una terapia familiare o nessun tipo di percorso ma solo un rimando a modalità di gestione del problema, tutto in base a quanto emerso di due primi colloqui. 

La psicoterapia con l’adolescente avrà cadenza settimanale, per un periodo non definibile a priori, uno spazio di relazione tra ragazzo e psicoterapeuta con l’obiettivo di migliorare il benessere psicologico. Ad affiancare la terapia con il ragazzo si svolgeranno degli incontri con i genitori, a cadenza mensile dove si sosterrà la genitorialità e si ascolteranno i loro vissuti in relazione a ciò che il ragazzo prova e vive di se stesso.